VENERDI’ 8 – SABATO 9 SETTEMBRE 2023

 

PAN DI ZUCCHERO (3.505 m)

 

Gita alpinistica 

 

Responsabili: Commissione Uscite Estive

 

Il Pan di Zucchero (Zuckerhütl) è la montagna più alta delle Alpi dello Stubai. Il suo nome tedesco deriva dalla sua forma aggraziata, che assomiglia a quella di un cappello (hütl) di zucchero (Zucker). Dalla vetta la vista si estende sulle Alpi dello Stubai fino al Großglockner, verso sud fino alle Dolomiti e ad ovest si vedono l’Ortles e il Bernina.

 

Salita classica e fisicamente impegnativa per la lunghezza e la risalita della cresta rocciosa della Cima del Prete.

L’itinerario presenta difficoltà tecniche contenute, ma richiede una buona preparazione fisica e l’utilizzo di attrezzatura alpinistica

 

I posti sono limitati per cui si consiglia di iscriversi presso la sede il prima possibile.

 

Dislivello complessivo di salita: 1.860 m

Tempo di salita: al rifugio 5 – alla vetta 2,5

Difficoltà: EEA – AR – II – PD

Attrezzatura: imbrago, caschetto, piccozza, ramponi, corda

 

 

Il Pan di Zucchero (Zuckerhütl) è la montagna più alta delle Alpi dello Stubai. Il suo nome tedesco deriva dalla sua forma aggraziata, che assomiglia a quella di un cappello (hütl) di zucchero (Zucker). Dalla vetta la vista si estende sulle Alpi dello Stubai fino al Großglockner, verso sud fino alle Dolomiti e ad ovest si vedono l’Ortles e il Bernina.

Salita classica e fisicamente impegnativa per la lunghezza e la risalita della cresta rocciosa della Cima del Prete.

 

Dal parcheggio presso il ponte Timmelsbrücke lungo la strada per il P.so Rombo a quota 1.780 m che si raggiunge dalla Val Passiria, si segue il segnavia n. 30 verso la Malga Tumulo. Si sale in direzione del Lago Nero, alternando tratti più ripidi ad altri più pianeggianti. Si attraversa una piatta distesa di sassi che dà accesso ad una morena ripida e faticosa e giunti ad un pianoro con numerosi segnavia seguire quelli di destra risalendo il resto della morena, in direzione della Forcella di Croda Nera. Con un ultimo strappo di salita si sale alla forcella (3.059 m). Da qui inizia il vasto ghiacciaio di Malavalle; si percorre tutto il ghiacciaio in cordata. Seguendo le paline segnaletiche e la traccia si aggira una zona crepacciata fino al Rif. Cima Libera (3.145 m) dopo circa 5 ore dalla partenza. Qui si pernotta.

 

La mattina seguente, dal rifugio si segue la traccia ben segnata da ometti e segnavia che attraversa gli sfasciumi rocciosi dello sperone sotto cui è costruito il rifugio stesso e che conduce ad una cresta rocciosa in saliscendi che porta verso la cresta SE della Cima del Prete che si supera con passi di I e II. In particolare, raggiunta una paretina la si risale a destra della stessa per un ripido diedro-canale con un grosso spuntone al centro, oltre il quale si prosegue per roccioni fino a raggiungere una ripida placca inclinata a sinistra della cresta, attrezzata con cavo metallico e pioli di ferro. Al termine della placca si risale per un’altra placca molto fessurata e più appoggiata ed agevole e per breve traccia si guadagna il pianoro sommitale con la croce di vetta della Cima del Prete (3.453 m). Dalla cima si scende brevemente sul versante opposto alla sottostante sella e si prosegue dritti per il pendio di pietrame seguendo gli ometti e la traccia, scendendo per 120 m di dislivello fino alla sottostante sella sul ghiacciaio. Si risale il ghiacciaio verso sinistra e si segue la cresta, aggirando le rocce sommitali e per facile traccia si raggiunge infine la croce di vetta a quota 3.505 m, dopo 2,5 ore dal rifugio.

La discesa avviene per la stessa via di salita.