Domenica 19 Maggio 2024

 

I luoghi del Vajont

 

Responsabili: Commissione Uscite Estive

 

PERCORSO ESCURSIONISTICO: 

Il sentiero del Carbone (“Trui dal sciarbon”) e i luoghi del Vajont

 

Dall’alta Val Zemola, dove era prodotto, il “carbon dolce” veniva trasportato a spalla fino al fondovalle. Per rendere più agevole il trasporto nel XVII secolo venne tracciato un sentiero livellato a quota 1.000 m. Dal 1690 fino al 1913 le portatrici curve sotto il peso della gerla, colma di 40 chili di carbone, passavano su questo sentiero in lunghe e lente
processioni scendendo fino alla riva del Piave. Un percorso del passato dunque, ricco di memorie: quasi una traccia esile di un’estinta condizione di fatica e di privazioni. Questo sentiero riscoperto e ristrutturato, dopo 80 anni di assoluto abbandono, oggi è un semplice, panoramico e piacevole percorso escursionistico che si snoda attraverso uno splendido
giardino naturale. Esso domina la valle del Vajont, toccando le rustiche ed austere architetture di Casso. Il sentiero offre una vasta panoramica sui luoghi (Monte Toc, la diga, la frana, ecc.) della memoria della più grave tragedia naturale causata dall’uomo in Italia. È possibile anche effettuare una visita al Centro Visitatori del Parco Naturale delle Prealpi Carniche, che ospita la mostra “La Catastrofe del Vajont, uno spazio della memoria” e una saletta multimediale dove è possibile osservare la ricostruzione grafica dell’evento.

 

Difficoltà E

Durata 4 ore circa

Dislivello +400m/ -400m

 

 

FERRATA:

La via ferrata della Memoria

 

La via ferrata percorre la destra orografica della gola del Vajont attraversando i territori dei comuni di Longarone (BL), Castellavazzo (BL) e Erto (PN). È stata chiamata Ferrata della Memoria appunto per ricordare l’enorme
tragedia che è successa in questa zona delle nostre montagne. L’inizio della ferrata è situato lungo la strada che sale ad Erto per poi risalire la sinistra della gola del Vajont fino a vedere la diga che incute un po’ di timore e sgomento vista la sua imponenza e la tragedia che è successa nella sera del 9 ottobre del 1963. Quella notte il monte Toc franò dentro il bacino idroelettrico della diga creando un’inondazione che spazzò via il paese di Longarone facendo 1917 vittime. La ferrata, nonostante ciò, è molto bella, attrezzata e soprattutto molto esposta. È una ferrata vera e propria, quindi ci sono dei tratti verticali da non prendere alla leggera. Comunque, la cosa che non bisogna sottovalutare è soprattutto l’esposizione. Nonostante si è sempre imbragati e assicurati mentalmente ti può bloccare.

 

Difficoltà EEA medio difficile – richiede kit da ferrata

Durata 3 ore circa

Dislivello +700m/ -700m

 

 

ARRAMPICATA:

Falesia di Erto

 

Da diversi anni la falesia è conosciuta in tutto il mondo. L’arrampicata è decisamente atletica e di resistenza, mai banale. Oltre all’ormai famoso settore centrale esiste tutta una serie di monotiri di più recente fattura.

 

 

Partenza: dalla sede CAI alle ore 6.30 in pullman

Rientro:  ore 20.00 circa